Salvare è del Signore (Salmo 3, 9a)


domenica 3 giugno 2007



DI FRONTE ALL'INFINITO


Resta, al sommo di tutto,
questa capacità di tenerezza,
questa perfetta intimità col silenzio.

Resta questa voce intima
che chiede perdono di tutto:
Pietà! Perché non hanno colpa d’esser nati …

Resta quest’antico rispetto per la notte,
questo parlare piano,
questa mano che tasta prima di prendere,
questo timore di ferire toccando,
questa forte mano d’uomo
piena di gentilezza
con tutto ciò che esiste.

Resta quest’immobilità,
quest’economia di gesti,
quest’inerzia ogni volta più grande
di fronte all’infinito,
questa balbuzie infantile
di chi vorrebbe
esprimere l’inesprimibile …

Resta questo cuore
che brucia come un cero
in una cattedrale in rovina,
questa tristezza davanti al quotidiano:
o questa rapida allegria
di sentire passi nella notte
che si perdono senza memoria …

Resta questo dialogo
quotidiano con la morte,
questa curiosità per il momento venturo,
quando di fretta ella verrà
a socchiudermi la porta
come una vecchia amante
non sapendo che è
la mia ultima innamorata.

(Vinicius De Moraes)

Nessun commento: